NICOLA BERTOGLIO

iphoneografo

UN RITRATTO PER DANIIL

Iniziativa di “mail art” a sostegno di un prigioniero politico russo


Il ventiseienne russo Daniil Klyuka, insegnante d’arte originario di Temirtau, una città del Kazakistan, nella regione di Karaganda e residente nella città di Lipeck il 16 febbraio 2023 è stato incarcerato in un centro di detenzione (SIZO) ai sensi dell'articolo della legge russa contro il sostegno ad attività terroristiche. Il giovane rischia fino a 15 anni.

Secondo l’accusa, il 18 ottobre 2022, Daniil, essendo un “sostenitore di un punto di vista anti-russo”, ha scambiato 20 mila rubli in criptovaluta per poi trasferirli nel portafoglio elettronico dei combattenti della brigata «Azov». (La Corte Suprema Russa ha riconosciuto la «Azov» come una organizzazione terroristica e l'ha vietata sul territorio russo)

Questo il testo della lettera che Daniil Klyuka ha scritto dal centro di detenzione di Lipeck per raccontare il perché del suo arresto:


"La mia storia è amara da raccontare. Ho lavorato nella scuola in silenzio, non litigavo con nessuno. Avevo un abbonamento a un giornale locale, gli insegnanti sono costretti a iscriversi a queste riviste locali. Ma quello che siamo costretti a fare lo disprezzo con tutto il cuore. C'è una tale politica - questo giornale non serve a nessuno, ma è necessario acquistarlo per via della propaganda, perché il popolo deve in qualche modo sapere che vive in un bel paese e ha un potere eccellente. Ero l'unico a leggere questa spazzatura politica, i miei colleghi hanno messo il giornale sotto le scarpe.  Nel mio tempo libero ho disegnato su di esso, per gioco o sotto l'influenza dei miei sentimenti per lo più corna, baffi, barbe. E nonostante ci fossero le foto dei rappresentanti della autorità sulla pagina, avevo il diritto di scrivere sulla loro fronte «Diavolo», perché dopotutto è il mio giornale - quello che voglio lo disegno. Quando è iniziata la "operazione militare speciale" e il giornale ha ricevuto materiali per giustificare la guerra, ho continuato la mia attività artistica, ma ho dimenticato di portarlo a casa. Un giorno la preside l'ha trovato, mi ha chiamato e mi ha licenziato. Sono stato accusato da lei di nazismo e aggiungendo che ho della «sporcizia nella testa».  Ho sentito molte sciocchezze come: la Russia non ha trasformato Grozny in rovine, Mariupol è stata distrutta dalle truppe di Zelensky. In breve, era la negazione della storia e la schizofrenia terminale. Ho pensato che sarebbe finita lì, ma la preside ha chiamato lo FSB (il servizio Federale di sicurezza), ha dato a loro i miei giornali con i disegni e gli ha detto che ero interessato agli esplosivi. Per una settimana e mezzo sono stato seguito, poi la preside mi ha chiamato dicendomi: ”Vieni, dobbiamo sistemare dei documenti”. Sono andato quindi al mio posto lavoro, ma arrivato sono riuscito a camminare solo per un centinaio di metri prima che iniziasse lo "spettacolo":  sono stato gettato nella neve con la faccia, mi hanno messo un sacco in testa e mi hanno portato in un seminterrato in una posizione sconosciuta. Non vi dirò cosa è successo lì. Tralascerò i dettagli. Pochi giorni dopo, hanno trovato dei trasferimenti di denaro nel mio telefono verso mio fratello a Lugansk (in Ucraina), fatti per una campagna di beneficenza. Onestamente, non ricordo quale. Ma lo FSB (il servizio Federale di sicurezza) mi ha chiesto insistentemente di confessare che l'ho fatto per finanziare la «Azov» con armi, droni e altri equipaggiamenti militari. E adesso sono in carcere."


Daniil è uno dei tanti prigionieri politici rinchiusi nelle carceri russe per aver espresso il suo dissenso nei confronti del potere. La sua storia, giunta a me dai volontari della Comunità dei Russi Liberi di Milano, non è conosciuta come quella di altri attivisti e giornalisti imprigionati per motivi simili. Per questo ho deciso di far luce sulla sua vicenda chiedendo il supporto di tutta la comunità della “mail art” affinché con la forza dell’arte si aiuti questo ragazzo a sentirsi meno solo all’interno della sua cella. Perchè più lettere gli arriveranno più la sua detenzione sarà meno pesante. I detenuti politici che ricevono attenzioni dall’esterno e dall'estero infatti vengono trattati un po’ meglio.

Popoliamo la prigionia di Daniil con nostri ritratti o autoritratti (anche naturalmente di fantasia), realizzati con tutte le tecniche e tutti gli stili, spedendoli al suo indirizzo di posta in carcere. La dimensione massima delle opere deve essere quella di un foglio A4. Ricordatevi di evitare cenni alla situazione in Russia o in Ucraina, riferimenti a Putin o in generale alla guerra in corso, così da non incorrere nella censura e consentire che il materiale arrivi fisicamente a Daniil.

Inoltre fotografate le vostre opere e mandatele alla mail: info@nicolabertoglio.com così da essere pubblicate qui in questa pagina dedicata del mio sito.  Inoltre potete postare le stesse immagini sui vostri social network usando l’hashtag #UnRitrattoperDaniil

Questo l’indirizzo di posta al cui spedire le vostre opere. Copiatelo esattamente come lo riporto perché le carceri russe non accettano corrispondenza da indirizzi non in cirillico:


КЛЮКА ДАНИИЛ ВЛАДИМИРОВИЧ 1996

СИЗО-1 УФСИН России по г. Москве

г. Москва,

ул. Матросская Тишина,

д. 18

107996

RUSSIA


Il francobollo da usare deve essere quello specifico per la Russia (Zona 1)  e più semplice possibile così come le buste perché le guardie potrebbero tenersele. Per questa iniziativa non c’è una scadenza se non la fine della prigionia di Daniil. Facciamogli sentire che noi artisti di tutto il mondo gli siamo vicini e pensiamo a lui.


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Aggiornamento  19/06/24: il tribunale di Mosca ha condannato Daniil a 20 anni di carcere. Il suo avvocato tenterà di fare appello.


Di seguito alcune foto di Daniil assieme ad alcuni suoi disegni e sue lettere dalla prigione

Di seguito le opere inviate da artisti di tutto il mondo