NICOLA BERTOGLIO

iphoneografo

Mostra personale “Boy/Toy: IdentitÀ e Crisi” dal 27 maggio al 10 giugno 2017 presso zoia gallery a milano

sabato 27 maggio 2017

Alcune delle opere esposte durante la mostra.


NICOLA BERTOGLIO

“Boy/Toy: Identità e Crisi”

a cura di Erika Lacava


Mostra inserita nel circuito PHOTOFESTIVAL 12TH


27 Maggio – 10 Giugno 2017

Inaugurazione Sabato 27 Maggio, ore 18.30

Presentazione della graphic novel “Boy/Toyˉ1” ore 19:00

@rtwork, Performance dell’artista: ore 19.30


Durante l’inaugurazione verrà presentata la graphic novel tratta dalle opere dell’artista,

“Boy/Toyˉ1”

Disegni di: Fabiano Caputo

Testi di: Franco Calò, Maria Avini, Luca Calò, Marcello Calò, Fabiano Caputo


Ingresso libero 


GIORNI E ORARI DI APERTURA:

martedì, mercoledì, venerdì, sabato: ore 16.00-19.00

giovedì: ore 20.00-22.00, con la presenza dell’artista


INFO:

Zoia – Galleria d’arte contemporanea, Piazzale della Cooperazione 1, 20153 Milano

MM5 San Siro Stadio, MM1 Bisceglie | Bus 78, 49

Tel. 349 1509 008 | www.zoiagallery.com | info@zoiagallery.com

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Tecnologia digitale, robotica, replicanti, identità e crisi. 

L’arte di Nicola Bertoglio (Cremona, 1974), poeta d’immagini e fotografo di versi, fa tutt’uno con il suo mezzo espressivo d’elezione, l’iPhone. 

Come un moderno McLuhan, Bertoglio fa del suo strumento l’estensione del proprio corpo e ne porta alla coscienza le sue logiche deduzioni. Uomo-macchina senziente che scandaglia la propria nudità, uomo-oggetto performante che deve adattarsi, plug&play, in modo veloce e funzionale al mondo circostante, Boy/Toy prende atto della propria fragilità psichica ed emotiva, e si mostra nell'equilibrio precario in cui la sua stessa capacità di resilienza lo ha costretto, nel turbinio incosciente della società contemporanea. 

Nell’epoca in cui al Parlamento Europeo viene discussa la proposta di attribuire identità elettronica agli automi, rimettendo in discussione i concetti di personalità, individualità e libero arbitrio, Nicola Bertoglio recupera, dal bagaglio emozionale e mnestico della sua infanzia, la maschera protettiva, imperturbabile e asettica dei robot con un sguardo lucidamente interrogativo e rappacificante per la reciproca convivenza, e attribuisce loro un punto fermo dietro al quale nascondersi, riconoscersi e ritrovarsi. Non a caso l’identità umana e il concetto di crisi vengono indagati da Bertoglio attraverso domande poste sia ai modelli delle sue fotografie, sia a Siri, l’assistente digitale dei dispositivi iPhone. La definizione dizionaristica e digitale del termine “crisi” viene così posta accanto, sullo stesso livello a-giudicante, alle risposte dei soggetti reali interrogati sul motivo della loro “identità di crisi”. Ne deriva un quadro senza verità, di molte domande e molte risposte diverse in una attualissima sospensione “tecnologica” del giudizio di husserliana memoria. 

Completano il programma espositivo la performance @rtwork di Nicola Bertoglio, in cui soggetto e oggetto fotografico vengono mescolati fino all’annullamento del confine identitario, e la presentazione in anteprima del fumetto “Boy/Toyˉ1”, con disegni di Fabiano Caputo ispirati dalle opere di Bertoglio.