NICOLA BERTOGLIO

iphoneografo

Boy/Toy

Rifacendomi al pensiero di Bauman, viviamo in un’epoca in cui anche il concetto di identità è di- ventato liquido perché creato e ricreato in continuazione in base alle mode, al voler appartenere o non appartenere ad un gruppo, in una costante ricerca di perfezionamento e di conquista di un una immagine pubblica che garantisca a chi la indossa la gratificazione dell’essere conforme ad un ideale riconosciuto dagli altri come vincente. Ideale però necessariamente destinato a mutare alla velocità di un click su internet o dell’arrivo sul mercato di un nuovo prodotto pronto a rivolu- zionare le nostre vite.

Ma in questo momento storico il concetto di identità è messo alla prova anche dalle intelligenze artificiali sempre piu vicine al nostro modo di pensare e di interfacciarci gli uni con gli altri.

Quindi se è necessario essere qualcosa diverso dal nostro essere più profondo ecco che la ma- schera di un robot può essere il simbolo di questa ricerca di funzionalità senza errore, dove il na- scondere le parti sensibili del nostro Io è indispensabile per ottenere il like di pubblica accettazio- ne alla comunità globale. Maschera che è per sua natura portabile e quindi facilmente adattabile a tutti i modelli umani bisognosi di uniformità.

Ma qual è la mia maschera? Cosa rappresenta per me questo simbolo che ho “rubato” al giocat- tolo “E.M.I.G.L.I.O” di moda all’inizio degli anni ‘90?

Dietro il volto di Boy/Toy ho nascosto tutte le mie debolezze, il mio sentimento di inadeguatezza nei confronti del vivere quotidiano, il sentirmi fuori luogo in ogni luogo. È un argine dietro il quale ho deciso di tenere a bada le mie emozioni.


Referring to Bauman's thought, we live in an era in which the concept of identity has also become liquid because it is continuously created and recreated based on fashions, whether we want to belong or not belong to a group, in a constant search for improvement and the conquest of a public image that guarantees the wearer the gratification of being in conformity with an ideal recognized by others as a winner. However, this ideal is necessarily destined to change at the speed of a click on the internet or the arrival on the market of a new product ready to revolutionize our lives.

But in this historical moment, the concept of identity is also tested by artificial intelligence increasingly close to our way of thinking and interfacing with each other. So if it is necessary to be something other than our deepest being, then the mask of a robot can be the symbol of this search for functionality without error, where hiding the sensitive parts of our ego is indispensable for obtaining the like of public acceptance to the global community. Mask that is naturally wearable and therefore easily adaptable to all human models in need of uniformity.

But what is my mask? What does this symbol that I "stole" from the "E.M.I.G.L.I.O" toy in the early 1990s represent for me? Behind the face of Boy / Toy I hid all my weaknesses, my feeling of inadequacy towards everyday life, feeling out of place everywhere. It is an embankment behind which I decided to keep my emotions at bay.


Models: Marco Valle, Diego Scandola, Marcello Calò, Pietro Paolo Stagno, Fabiano Caputo, Nicco Nardi, Francesco Palvarini, Luca Calò, Antonio de Padova